Storie di vita

Quaranta biografie di italiane e di italiani che partirono alla ricerca di una vita migliore verso la Merica: Brasile, Argentina, Stati Uniti.

1891-1927, Stati Uniti, Biografia di Sacco Nicola

sacco

 

NICOLA SACCO (1891 - 1927)

Nicola Sacco nasce a Torremaggiore, in provincia di Foggia, il 22 aprile 1891.
Fin da ragazzo inizia a lavorare e apprende la professione del padre, ciabattino.
Nel 1913, seguendo l’esempio di amici e paesani decide di andare in America. Raggiunge Napoli, dove si imbarca il 18 aprile 1913 sul P/fo Principe di Piemonte. Nella Passenger’s List, Nicola compare come un single di 22 anni, di mestiere farmer, che sa leggere e scrivere. Il suo recapito in Italia è presso la madre, Filomena. Si è pagato il viaggio con i propri soldi ed entra negli States con la cifra di 24 $. Il suo riferimento, a New York, è un famigliare, Angelo Sacco. Arrivato negli USA, trova lavoro a Milford nel Massachussets. Diventa operaio in una fabbrica di scarpe.
Qui si sposa con Rosina Zambelli, una immigrata italiana, più anziana di lui che si era stabilita negli Stati Uniti già nel 1905. Ha due figli, Dante e Ines.
Il suo lavoro come operaio è duro: lavora 10 ore al giorno, 6 giorni la settimana. È sindacalizzato e partecipa attivamente alle manifestazioni operaie, soprattutto per chiedere orari più umani e salari più dignitosi, tenendo spesso discorsi ai compagni. Nel 1916, per questa attività, viene arrestato. Rilasciato, incontra la persona con la quale condividerà il suo destino: Bartolomeo Vanzetti. Entrambi aderiscono, l’anno dopo, a un gruppo anarchico italo-americano. Scoppiata la guerra, per evitare di essere arruolati e mandati al fronte, Sacco e Vanzetti riparano in Messico, da cui torneranno qualche mese dopo.
Nel 1918 i loro nomi sono iscritti nelle liste dei potenziali sovversivi: c’è un clima particolare negli USA, mentre in Russia è scoppiata la rivoluzione e il governo americano si prepara a deportare gli emigranti non graditi, quelli che ritiene potenzialmente pericolosi.
Nel 1920, un anarchico loro amico, Salsedo, viene catturato con l’accusa di aver compiuto un attentato dinamitardo contro l’Attorney General Palmer. Durante l’interrogatorio muore cadendo dal 14° piano. Sacco e Vanzetti organizzano una manifestazione di protesta. Nel maggio dello stesso anno vengono arrestati perché in atteggiamento sospetto e successivamente accusati di avere ucciso due impiegati di una fabbrica di scarpe al fine di procurarsi un bottino di oltre 15.000 $.
L’accusa non verrà mai provata: anzi, un reo confesso della rapina, dichiarerà esplicitamente che i due anarchici italiani non c’erano, ma questo non è sufficiente e la corte li condanna a morte.
Inizia una vicenda giudiziaria che durerà, tra sentenze e appelli, circa sette anni, e che si concluderà con l’esecuzione sulla sedia elettrica per entrambi, avvenuta il 23 agosto 1927. Soltanto nel 1977 il governatore dello Stato del Massachussets li dichiarerà innocenti per non aver commesso il fatto loro ascritto.

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