Memorie

Brani di diari privati e album di ricordi per le avventurose vite degli emigranti, provenienti da archivi pubblici e privati e pubblicazioni.

1891, San Paolo, Anselmo e Adele Bellodi

Sul finire dell’estate 1891, Giacomo Bellodi con i figli Giuseppe e Anselmo e rispettive famiglie, originari di Sermide in provincia di Mantova, si imbarcano per il Brasile a Genova sul vapore Santa Fe. La moglie di Anselmo, Adele Rossi, è incinta e sulla nave partorisce un figlio. Il viaggio è particolarmente disagiato per le condizioni igieniche della nave e la scarsità di cibo. Dopo lo sbarco in Brasile, il viaggio prosegue in treno e poi a cavallo fino alla destinazione finale, la località di Soccorro, nell’interno dello stato di San Paolo. Il viaggio dura complessivamente 40 giorni. All’arrivo la realtà che si presenta alle famiglie mantovane è durissima: il terreno deve essere disboscato e preparato per la coltura del caffè, la casa è da costruire, i prodotti di sussistenza (grano, mais, fagioli) devono essere seminati. Dopo pochi giorni il figlio di Adele e Anselmo muore senza che si riesca a stabilire l’origine della malattia. La coppia non rinuncia al sogno di diventare proprietaria di terra nel nuovo mondo. Dopo circa un anno il padre di Anselmo rientra in Italia, non riuscendo ad adattarsi alle difficili condizioni di vita brasiliane. Anselmo e Adele si insediano definitivamente a Jaboticabal, hanno altri dieci figli, fanno fortuna e nel 1924 possono realizzare il sogno di tornare in Italia e rivedere i parenti. La famiglia Bellodi fu particolarmente prolifica: nel 1991 i discendenti in Brasile erano 439! Anselmo consolidò il patrimonio familiare con realizzazioni in campo agricolo e industriale, tra cui impianti per la trasformazione della canna da zucchero.

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