Lettere

Qui troverai lettere di emigranti italiani dal 1820 fino al 1920, da Argentina, Brasile, USA ai loro parenti in Italia. Da archivi pubblici e privati o pubblicazioni.

1955-1958, Rio de Janeiro, Marcella C

Fonte: Intervista raccolta da Giovanni Passeri, Il pane dei carcamano, Passigli, 1958, pp. 87-90.

Marcella C., cameriera a Rio de Janeiro. Intervista raccolta da Giovanni Passeri, Il pane dei carcamano, Passigli, 1958, pp. 87-90.


Sono arrivata dall’Italia da tre anni [sc. 1955?], sono nata 23 anni fa a Capranica in provincia di Viterbo. Avevamo un ettaro di terra e questa l’abbiamo venduta prima di venire in Brasile. Sono venuta con mia madre, mio padre, e mio fratello di sedici anni. Avevamo tante speranze quando siamo arrivati qui, invece, solo sfortuna abbiamo avuto da quando siamo arrivati. Mio padre è andato a lavorare in una bottega da calzolaio, perché è il suo mestiere, ma quello che guadagna non ci basta a vivere così anche io e mio fratello abbiamo cominciato a lavorare. Io presso una famiglia italiana molto ricca come cameriera; mio fratello all’ippodromo come agente alla pulizia dei cavalli. […] Abitiamo alla periferia di Rio, dove le case costano di meno come affitto, e paghiamo un appartamento di tre camere e cucina quasi 3.000 cruzeiros che sono circa trentamila lire e perciò la paga mia e di mio fratello se ne va tutta per l’affitto della casa. […] Volevamo tanto tornare in Italia; lì avevamo pochi soldi ma le esigenze della vita erano di meno che qua. […] Sono fidanzata con un giovane che è nativo della Calabria e che sta in Brasile da cinque anni. Lui fa il meccanico e guadagna tremila cruzeiros al mese, ma sono pochi per mettere casa per conto nostro ed allora dobbiamo aspettare che si migliora la situazione. Ma lui è giovane ed è un bravo meccanico e speriamo che presto si può mettere per conto proprio e guadagnare meglio. […]

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